Ormai è nota a tutti la “piccola Venezia bolognese” la finestrella di Via Piella che attira tanti curiosi ogni giorno, ma si conosce meno la storia della città legata all’acqua, le acque nascoste di Bologna che tanto hanno da raccontare e caratterizzano ancora la città, scorci poco conosciuti che oggi vorrei farvi scoprire.
Bologna l’azzurra
Avete presente quando si dice “Bologna la rossa”? beh, oggi vi parlerò delle note azzurre di Bologna. La città infatti ha ben 60 km di vie d’acqua tra canali artificiali, chiuse e mulini, una complessa rete fluviale che in passato fu decisiva per lo sviluppo economico della città. Questa disponibilità di acqua fece prosperare l’artigianato manifatturiero rendendo Bologna il principale centro tessile d’Italia.
Le acque nascoste di Bologna: Via Piella
Iniziamo con la famosa Via Piella, lo scorcio più suggestivo della città. Qui possiamo trovare la famosa finestrella e il Canale delle Moline così chiamato perché già nel XV secolo erano presenti diversi grandi mulini da grano e le case accanto erano proprio quelle dei mugnai.
Se trovate tanta coda per la famosa finestrella, vi consiglio di raggiungere Via delle Moline, all’incrocio con Via Oberdan, troverete un altro bello scorcio ad aspettarvi con tanto di lucchetti degli innamorati, mentre dal lato opposto, in Via Malcontenti, troverete un’altra vista sul Canale delle Moline.
La madonna della Pioggia
Proseguiamo il giro lungo Via Riva di Reno, chiamato così proprio per il canale ora interrato. Qui troverete la chiesa di Santa Maria della Pioggia.
C’è una leggenda, o per meglio dire un miracolo, dietro a questa chiesa. A metà del 1500 una grande siccità colpì Bologna. Gli abitanti portarono in processione la pala all’interno della chiesa con l’immagine della Madonna col Bambino. Dopo la processione pare iniziò a piovere.
Dai tabacchi al cinema
L’edificio che oggi ospita la Cineteca di Bologna, grandissima istituzione della città, un tempo era una manifattura dei tabacchi. L’acqua che scorreva nel canale giusto lì accanto veniva usata per far muovere le macine che trituravano le foglie di tabacco.
Ancora cinema, ma questa volta dietro
Giusto a poche vie di distanza potete trovare il bel cinema Lumière. Ciò che ci interessa per questo itinerario dedicato alle acque nascoste di Bologna è dietro ad esso. Qui troverete un altro canale (io l’ho trovato asciutto) esattamente nel punto del Parco del Cavaticcio.
Qui era presente il porto fluviale e l’edificio accanto era la Salara, l’edificio in cui veniva conservato il sale proveniente da Cervia.
La lavandaia, l’ultimo scorcio acquatico di Bologna
Ci spostiamo nella zona del Pratello, una zona famosa per i suoi locali e per la sua street art stupenda. Qui vicino potete trovare Via della Grada. Il nome richiama la grata, punto di ingresso del canale di Reno in centro città.
Qui potete vedere ancora un richiamo di quel passato.
All’incrocio con via San Felice potete trovare invece la statua della lavandaia, una statua in bronzo che ricorda la presenta di molti lavatoi nella zona.
P.S. Se siete interessati ad approfondire questo passato acquatico bolognese, vi consiglio una visita al Museo del Patrimonio Industriale.
Chiudiamo in bellezza questo itinerario dedicato alle acque di Bologna al Mercato delle Erbe, tornando verso il centro. Qui, tra le tante attività, potrete trovare il mercato del pesce e diversi ristoranti di pesce tra fritti e crudi, il posto perfetto per fermarsi a mangiare!
Se vuoi approfondire i lati più insoliti di Bologna, ti consiglio di leggere la parte 1 e la parte 2 con tanti itinerari e consigli per vivere la città in modo diverso.
Buon giro e…
#StayCappellacci
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