Arrivi all’agriturismo le Occare e non ti sembra nemmeno di essere a Ferrara, nemmeno di essere in Italia. Entri, e il tempo si ferma, entri proprio a casa delle persone, il salotto, il tavolo da pranzo, mensole e mobili pieni di foto e soprammobili vari, spiccano tra tutti le statuette dei cani e delle oche.
Sembra una casa della campagna inglese, una di quelle che escono dritte diritte da Orgoglio e Pregiudizio, è fantastico nel suo essere semplice e perfetto, e il profumo, nell’aria c’è il profumo di cose buone.
Non conoscevo minimante questo posto e decisamente non lo avrei mai scoperto se non fosse stata per l’iniziativa di @igersferrara in collaborazione con Sea-Ways per conoscere le realtà gastronomiche del nostro territorio.
Quindi eccoci qui, a casa di questa splendida coppia, a scoprire i segreti del tartufo e come trovarlo.
L’agriturismo Le Occare è un luogo decisamente fortunato oltre che bello, dove si trova tartufo in abbondanza e in ogni stagione, visto che, non lo sapevo, ma esistono davvero tantissime tipologie di tartufo, ognuna con una sua stagionalità.
Abbiamo iniziato ad addentrarci nel boschetto di querce che hanno accanto alla tenuta, con un solo cane inizialmente, in modo da mostrarci come si cerca il tartufo e come seguire adeguatamente il cane che appena ne trova uno, cerca di mangiarselo in tutti i modi.
I cani sono davvero ghiotti di tartufo!
Come spesso succede con gli Igers, il momento didattico diventa occasione di puro divertimento, infatti ci sono stati lasciati tutti e 5 i cani e abbiamo iniziato a girare per il boschetto a caccia di tartufi. Inutile dire che i cani non hai mai mangiato così tanti tartufi come quando eravamo noi lì, non ancora abbastanza pronti per fermarli in tempo.
Al di là di tutto, la caccia è stata grossa e abbiamo trovato un bel po’ di tartufi, compreso uno bianco pregiato bello grossettino, anche uno dei cani se n’era già mangiato più di metà!
Fatta questa prima allegra attività a contatto con la natura, ci siamo messi a tavola, dove il tartufo lo abbiamo gustato insieme all’uovo, che ne esalta il sapore e l’aroma.
Devo fare una prima menzione ai proprietari che non solo ci hanno scoprire la loro realtà e ci hanno istruiti sul tartufo, ma ci hanno proprio trattato da signori, con un apparecchiamento stupendo e un servizio da diesci come direbbe Alessandro Borghese.
Ogni scorcio della sala da pranzo, piccolo ristorante per degustazioni, vi lascio qui il link se interessati, è una chicca da fotografare, cibo compreso.
Abbiamo iniziato con un assaggio di caviale ferrarese, una ricetta persa da tempo e tanto difficilmente recuperata.
Il caviale ferrarese infatti, proviene da un’antica ricetta risalente alla metà del 1500, descritta dal cuoco e cerimoniere della corte di Alfonso I d’Este, Cristoforo di Messisbugo. È un particolare tipo di caviale di storione cotto e conservato sottolio, realizzato con procedura artigianale seguendo la ricetta originale.
È particolare, non è male, ma il caviale mi fa sempre storcere un po’ il naso, non sono molto una da pesce, se non per il sushi!
Poi due versioni di tartufo con uovo:
- Uovo in camicia impanato e fritto con fonduta di parmigiano e tartufo brumale
- Uovo in camicia a cottura lenta con tartufo bianco
Infine il dolce, con dolcetti nocciole e cioccolato e ciambella di zucca, tutto molto autunnale, tutto gustosissimo, una degustazione dall’alto tasso di colesterolo ma estremamente buona!
L’agriturismo Le Occare oltre ad essere un luogo meraviglioso e ottimo dove mangiare, è anche un agriturismo, con qualche camera, se siete nei dintorni di Ferrara e amate le realtà contadine e bucoliche, questo è il posto giusto per voi!
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