Ci sono quelle cosa che, non si sa bene perché, ma le conosci. Forse perché fanno parte della storia della tua regione, forse perché sono storie così mitiche che in un qualche modo le conosci fin da bambina, Baracca, l’asso dei cieli, è una di quelle storie.
Mi ricordo ancora la prima volta che ho visto Porco Rosso, uno dei più affascinanti film d’animazione di Miyazaki secondo me, e proprio all’inizio vengono presentati Francesco Baracca e Adriano Visconti, pronti a partire contro i pirati del cielo. Mi sono detta ma… mi ricordano qualcosa, non sarà che…
E infatti il grande omaggio fatto all’Italia dal maestro dell’animazione giapponese è stato anche qui, ricordando alcuni dei più grandi piloti della nostra storia.

Il museo Baracca di Lugo
Entrare nel Museo Baracca di Lugo di Romagna è come varcare la soglia di un’epoca eroica, dove il rombo dei motori si mescola al profumo di cuoio e benzina. È un omaggio vibrante a Francesco Baracca, un uomo che ha incarnato il coraggio e l’audacia dei pionieri del volo.

Non è solo un museo, ma un viaggio nel tempo, dove cimeli personali, fotografie in bianco e nero e documenti d’epoca raccontano la storia di un giovane eroe, diventato leggenda. Qui, si respira l’atmosfera dei primi anni del Novecento, quando il cielo era una frontiera da conquistare e gli aerei erano macchine volanti di legno e tela.
Ma non solo. Visitando il museo si può conigliere anche tutto l’amore dei genitori di Francesco Baracca, era il loro unico figlio e lo hanno perso in un’età troppo giovane, durante una guerra tremenda. È diventato un mito e noi lo ricordiamo così, ma non posso fare altro che immedesimarmi nel dolore dei suoi genitori.


Hanno conservato tutto. Lettere, immagini, cimeli di ogni forma, i suoi libri, i suoi attestati, è un viaggio non solo nel mito, ma anche nell’intimità di questa famiglia.

Il mito e Ferrari
Tra le pareti del museo Baracca, si può ammirare il cavallino rampante, il simbolo iconico di Baracca, che Enzo Ferrari ha reso immortale sulle sue auto. È un simbolo di coraggio e determinazione, un legame indissolubile tra due leggende italiane.
Facciamo un viaggio nel tempo, immaginate un giovane pilota, Enzo Ferrari, che nel 1923 vince una gara automobilistica al circuito del Savio, a Ravenna. Un momento che segnerà la sua vita per sempre. In quell’occasione, incontra la contessa Paolina Baracca, madre di Francesco Baracca.

Francesco Baracca aveva un simbolo distintivo: un cavallino rampante dipinto sulla carlinga del suo aereo. La contessa, colpita dalla passione e dal coraggio di Ferrari, gli suggerisce di adottare quel simbolo come portafortuna sulle sue auto.
Ferrari, affascinato dalla storia e dalla forza del cavallino, accoglie il suggerimento con gratitudine. Nel 1929, quando fonda la Scuderia Ferrari, lo adotta ufficialmente come simbolo. Ma Ferrari non si limita a copiare il simbolo originale: lo modifica leggermente, aggiungendo uno sfondo giallo, il colore della sua città, Modena.
Così, il cavallino rampante diventa il simbolo inconfondibile della Ferrari, incarnando i valori di coraggio, passione e velocità. Un legame indissolubile tra un eroe dell’aviazione e un genio dell’automobilismo, che ha dato vita a uno dei miti più affascinanti del mondo dei motori.
Oggi, il cavallino rampante è uno dei marchi più riconosciuti e ammirati al mondo, simbolo di eccellenza e prestigio, un’eredità di un eroe che vive attraverso le macchine che portano il suo simbolo.
Un’ispirazione per il futuro
Il Museo Baracca non è solo un tributo al passato. È un luogo di ispirazione, anche oggi. Qui le gesta di un uomo straordinario continuano a vivere e a emozionare.

Alla scoperta della Bassa Romagna
La Bassa Romagna è un angolo di Romagna dove il tempo sembra scorrere più lentamente, dove la campagna abbraccia i borghi e dove la storia si respira ad ogni passo. È una terra di sapori autentici, di tradizioni antiche e di gente ospitale.
Oltre a Lugo, potete visitare Bagnacavallo con le sue vie porticate, il Giardino dei Semplici, il Vicolo degli amori e le mostre al Museo Civico delle Cappuccine.
Proprio lì vicino potete raggiungere Cotignola con i suoi murales e Bagnara di Romagna, con la sua rocca che racconta le vicende della leonessa di Romagna, Caterina Sforza. Spingetevi verso Villanova di Bagnacavallo all’ecomuseo delle Erbe Palustri e la Locanda dell’Allegra Mutanda.


Un territorio tutto da scoprire e apprezzare in lentezza. Buona gita e…
#StayCappellacci
Grazie per aver letto il mio articolo. Mi chiamo Sara, sono una content creator di professione e travel blogger per passione.
Qui puoi sapere chi è Cappellacci a Merenda e scoprire l’origine del mio nome.
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