Oggi ho deciso di raccogliere qui un po’ di magia, di raccontarvi quei luoghi affascinanti che rendono una regione ancora più particolare, ecco i luoghi magici dell’Emilia Romagna.
Alla fine che cos’è la vita senza un pizzico di magia?
Oggi quindi vi invito a visitare l’Emilia Romagna in modo insolito, all’insegna della magia e delle leggende, del folklore e dei racconti locali, un modo secondo me anche più intimo per scoprire queste località.
Come succede per altri articoli, anche questo post dedicato ai luoghi magici in Emilia Romagna è in continuo aggiornamento e a mano a mano che scoprirò altre leggende e racconti affascinanti, li riporterò qui.
Un fantasma per ogni castello
Da Ugo e Parisina, gli sfortunati amanti del Castello Estense (trovate un approfondimento dopo) al fantasma di Bianca presso il Castello di Torrechiara, ci sono fantasmi nascosti in tutte le Rocche e Castelli dell’Emilia Romagna!
Il Castello di Torrechiara è noto per la sua bellezza e per la storia d’amore tra Pier Maria II de’ Rossi e Bianca Pellegrini. Si dice che il fantasma di Bianca vaghi ancora per le stanze, cercando il suo amato. Nelle notti di luna piena, si dice che il fantasma di Bianca vaghi per le stanze, in particolare nella camera da letto dove ha vissuto con il suo amato. La sua figura, avvolta in un lungo abito bianco, è descritta come eterea e bellissima, con gli occhi verdi che brillano di una luce intensa.
Anche i castelli legati a Matilde di Canossa pare abbiano registrato delle presenze spettrali tra le loro mura, tra questi, c’è il fantasma di Everelina, figlia di un vassallo di Matilde di Canossa, che si gettò nel dirupo dall’antica torre del castello, pur di non andar in sposa ad un uomo che non amava. Pare che ogni tanto si avverti la sua presenza.
Andando in Romagna, continuiamo questo viaggio tra i luoghi magici in Emilia Romagna con la leggenda di Azzurrina è una delle più famose e inquietanti d’Italia. Il suo vero nome era Guendalina, era figlia del feudatario del castello di Montebello, in provincia di Rimini. Con ogni probabilità, nacque albina e per questo oggetto di pregiudizi. Da quello che viene raccontata, il soprannome Azzurrina deriva da una tinta sbagliata che dava riflessi azzurrognoli ai suoi capelli. Il 21 giugno del 1375, durante un temporale, Azzurrina scomparve misteriosamente. La leggenda narra che la bambina stesse giocando con una palla che cadde in una botola che conduceva alla ghiacciaia sotterranea. Azzurrina, nel tentativo di recuperarla, scese nella botola e non fece più ritorno.
Sembra che il fantasma della bambina sia ancora presente nel castello e che torni a farsi sentire, negli anni che finiscono con 0 o con 5, con suoni provenienti dai sotterranei, in concomitanza del solstizio d’estate che cade proprio il 21 giugno…
Non solo nei castelli però! Pare che ci sia chi ha visto una dama passeggiare tra la nebbia lungo i ponti di Comacchio. Un fantasma? Una creatura in cerca di qualcosa? C’è chi giura di averla vista per davvero!
Magia e misteri a Ferrara
Dedico un paragrafo di questo post dedicato ai luoghi magici dell’Emilia Romagna proprio alla mia città, Ferrara. Ho seguito numerosi tour guidati e raccolto tante curiosità in questi anni e ho deciso di condensarle tutte qui, in una piccola guida che racconta l’animo misterioso e fantastico della città di Ferrara.
Maghi e creature demoniache, fantasmi vendicativi, streghe e oscure presenze, pronti a un viaggio in una Ferrara totalmente diversa dal solito?
Vi lascio alla lettura.
Il Monte del Purgatorio
La Pietra di Bismantova, già conosciuta nel Medioevo, è diventata iconica grazie a Dante Alighieri che, nella sua Divina Commedia, la paragona alla montagna del Purgatorio. Immagina un posto così ripido che sembra quasi impossibile da scalare, un po’ come la Pietra di Bismantova o altre montagne come San Leo e Noli. Alta, solitaria, con pareti rocciose e una cima piatta. Anche le illustrazioni della Commedia, come quelle famose di Doré, sembrano ispirarsi a questo luogo.
La Pietra di Bismantova è un posto perfetto per escursioni e arrampicate, vi rimando al mio post dedicato per avere maggiori suggerimenti.
Animali e spiriti fantastici e dove trovarli
Continuiamo il nostro viaggio tra i luoghi magici dell’Emilia Romagna arrivando all’Abbazia di Pomposa, in provincia di Ferrara. Un luogo straordinario e affascinante, in cui pare risalga l’origine della notazione musicale. Qui, all’interno, potete trovare un mostro tremendo, anzi, più di unno, ma questo spicca tra tutti. Si tratta del ciclo di affreschi legato all’apocalisse.
Scendendo in provincia di Bologna raggiungiamo il borgo dipinto di Dozza. Nella sua rocca riposa da anni un drago, il drago Fyrstan, che si risveglia ogni due anni in occasione della Biennale dell’Illustrazione a Dozza.
Ci spostiamo nel delta del Po emiliano-romagnolo.
Qui pare ci sia un mostro che si nasconde tra le frasche, la Maramacula di Mezzogoro, sul confine con il Veneto. L’origine del nome pare sia medievale, in alcuni documenti medievali si indicavano le lagune e le valli contraddistinte da zone d’acqua ed avvallamenti con il termine “mare a macula”. Le voci girano e tutti hanno una loro versione ma pare che la vera origine di questo mostro sia dovuta alla goliardia di alcuni ragazzi. Beh, se vogliamo credere a queste curiosità, magari anche nel Po c’è un parente del mostro di Lochness!
Avete mai visto un Mazapégul? Forse la creatura più famosa dell’Emilia-Romagna, il Mazapégul è un folletto domestico dalle sembianze variabili, a volte umanoide, a volte con tratti felini o scimmieschi. Può essere sia benevolo che maligno, e le sue azioni dipendono spesso dall’umore e dal trattamento ricevuto.
Food Fact, in Romagna, più precisamente a Civitella di Romagna, troverete il Mazapégul Birrificio e Brewpub dove fermarvi a mangiare, visitare la struttura e portare a casa qualche birra locale!
Ninàn, ninàn, la Borda la liga i bei babèn cun una côrda. Ci sono anche creature malighe, come La Borda, uno spettro che tormenta i bambini, in particolare quelli che non fanno i bravi. Secondo alcuni il nome potrebbe derivare dalla divinità celtica Borvo che sorvegliava acque termali e sorgenti; infatti, pare che questa creature si trovi nelle zone paludose che caratterizzano una parte della regione.
Re Artù a Modena
E se vi dessi la prova del Santo Graal? A Modena possiamo incontrare Re Artù, raffigurato sulla porta delle Pescheria proprio nel Duomo della città, insieme ai suoi cavalieri della Tavola Rotonda. Questo è un mistero tutto modenese, che collega Artù ai templari e al Graal, ma soprattutto, che ci fa scolpito a Modena? Forse ci servirà Indiana Jones per svelare il mistero!
Il Dr. Frankenstein italiano: Giovanni Aldini
Bologna vanta un legame affascinante con la celebre storia di Frankenstein, tanto da essere considerata una sorta di “culla” italiana di quegli esperimenti che ispirarono Mary Shelley.
Il filo conduttore che lega Bologna a Frankenstein è rappresentato dalla figura di Giovanni Aldini, un medico e fisico bolognese vissuto tra il XVIII e il XIX secolo. Aldini era un pioniere negli studi sull’elettricità e condusse numerosi esperimenti, alcuni dei quali molto macabri, sui cadaveri.
Aldini era particolarmente interessato agli effetti della corrente elettrica sulla materia organica. Condusse infatti una serie di esperimenti su cadaveri animali e umani, collegando elettrodi a pile con alti voltaggi. In uno dei suoi esperimenti più famosi, riuscì a far contrarre i muscoli facciali di una testa mozzata di un criminale giustiziato, creando un effetto talmente inquietante da far gridare gli spettatori terrorizzati.
È probabile che Mary Shelley, autrice di Frankenstein, fosse a conoscenza degli esperimenti di Aldini. L’atmosfera cupa e gli esperimenti macabri condotti dallo scienziato bolognese potrebbero aver influenzato la sua immaginazione, contribuendo alla creazione del mito di Frankenstein.
Se siete interessati ad approfondire questo aspetto di Bologna, vi consiglio una visita a:
- L’Archiginnasio di Bologna. L’antica sede dell’Università di Bologna, dove Aldini svolse molti dei suoi studi.
- Il Museo della Specola. Un museo di anatomia e fisiologia che conserva reperti storici e strumenti utilizzati per gli esperimenti scientifici del passato. Qui c’è anche un punto panoramico stupendo sulla città.
Le streghe in Emilia Romagna
Se prima vi accennavo delle streghe e stregoni di Ferrara, è giunto il momento di dare uno sguardo più ampio.
Le streghe non erano sempre viste come esseri puramente malvagi. A volte erano considerate guaritrici, depositarie di antichi saperi sulle erbe e le proprietà curative delle piante. Altre volte, invece, erano temute per i loro presunti poteri oscuri, capaci di scatenare tempeste, maledire i raccolti o far ammalare il bestiame.
Come in molte altre parti d’Europa, anche in Emilia-Romagna le streghe furono oggetto di persecuzioni e processi, soprattutto durante il periodo dell’Inquisizione. Molte donne furono accusate di stregoneria e condannate al rogo.
Tra le streghe più famose c’è indubbiamente Gentile Budrioli, la strega Enormissima di Bologna. Vissuta a cavallo tra il XV e il XVI secolo, era una donna colta, esperta in erboristeria e astrologia. La sua conoscenza delle erbe e dei corpi celesti la portò ad essere considerata una figura di riferimento per molti, ma al tempo stesso suscitò sospetti e invidie.
A causa delle sue conoscenze e della posizione acquisita, Gentile Budrioli fu accusata di stregoneria. Venne imprigionata e torturata, fino a confessare sotto tortura crimini che probabilmente non aveva mai commesso. Nel 1498 fu condannata a morte e bruciata sul rogo in Piazza San Domenico.
La Notte delle Streghe
La Notte delle Streghe di San Giovanni in Marignano è un evento affascinante e ricco di tradizioni che si svolge ogni anno in occasione del solstizio d’estate. Questa manifestazione, che ha radici antiche, celebra un mix di storia, leggenda e folklore, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e indimenticabile tra eventi, spettacoli e buon cibo, un modo per avvicinarsi alle tradizioni del passato e scoprire San Giovanni in Marignano e la Romagna in modo magico.
Borghi con un pizzico di magia
Vi ho già accennato qualcosa sui borghi di Dozza e di San Giovanni in Marignano nei paragrafi precedenti. Ci sono però altri paesi e borghi che hanno un pizzico di magia e che secondo me sono perfetti da inserire nei luoghi magici in Emilia Romagna.
In provincia di Bologna c’è San Giovanni in Persiceto con la sua piazzetta delle illusioni. Si tratta di Piazzetta Betlemme, che vi farà vivere dentro una scenografia. Sarete circondati da enormi animali legati alla vita contadina della regione e vi sentirete piccoli piccoli davanti a questi murales straordinari.
Ci spostiamo in Romagna, a Saludecio, il borgo delle invenzioni dell’800, un borgo straordinario in grado di trasportare i visitatori indietro nel tempo.
Beh, spero che questo viaggio tra i luoghi magici dell’Emilia Romagna vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito, non vi resta che godervi una bella gita in regione!
#StayCappellacci
Grazie per aver letto il mio articolo. Mi chiamo Sara, sono una content creator di professione e travel blogger per passione.
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