- 1 La storia del Drago Vaia
- 2 Drago o viverna?
- 3 Come raggiungere il Drago Vaia: trekking da Gionghi-cappella
- 4 Dove parcheggiare per raggiungere il Drago Vaia?
- 5 Come raggiungere il Drago Vaia: la funivia Bertoldi
- 6 Cosa fare oltre a raggiungere il Drago Vaia
- 7 Dove mangiare a Lavarone
- 8 Dove dormire a Lavarone
Quando lo vedi, immenso che domina il paesaggio, pensi che da un momento all’altro possa aprire le sue fauci obbedendo all’ordine di Daneerys Targaryen… Dracarys
Oggi voglio parlarvi del Drago Vaia, non solo la sua storia e le mie riflessioni al riguardo. Voglio parlarvi anche di come raggiungere il Drago Vaia, ora Drago Vaia Regeneration e tanti consigli per rendere la vostra gita perfetta, andando alla scoperta di un territorio fantastico come quello di Lavarone e dell’Alpe Cimbra.
La storia del Drago Vaia
Prima di spiegarvi come raggiungere il Drago Vaia (vi metto pure la traccia gpx nel paragrafo dedicato) vi racconto la sua storia.
Era il 2018 quando la tempesta Vaia distrusse le foreste della zona di Lavarone e Asiago. È stato tremendo. Ricordo di aver seguito la vicenda tra giornali e telegiornali e mi è arrivata una fitta al cuore vedere quelle immagini. Alcune di quelle zone le avevo visitate personalmente e vedere tutto distrutto è stato devastante.
Ma ci si rialza sempre.
Martalar si è alzato subito. Martalar, un grande artista e sculture del legno, ha creato una serie di creatore mitiche e fantastiche utilizzando il legno degli alberi distrutti dalla Tempesta Vaia, da qui è nato il Drago Vaia, simbolo di questa rinascita.
E nessuno si sarebbe aspettato che sarebbe stato il simbolo di una seconda rinascita.
Il drago realizzato, fiero e maestoso, ha sorvegliato Lavarone e le sue montagne fino al 2023, quando qualcuno ha pensato bene di uccidere il drago con il fuoco. Un atto vandalico misero e insulto che non ha portato a nulla. Perché si, non ha portato proprio a nulla.
Come disse lo stesso Martalar, è sciocco pensare di uccidere und drago con il fuoco, non trovate anche voi? Dai resti del drago Martalar creò un uovo, un simbolo di rinascita. Con una grande raccolta di crowdfunding che vide coinvolti tantissimi benefattori, il drago è rinato nell’estate del 2024, più forte, più espressivo e incazzato nero nel vero senso della parola.
Il guardiano gentile ha lasciato il posto a un drago degno di essere uscito dalle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin, è un drago pronto a scattare, è il drago in legno più grande del mondo.
Il Drago Vaia è potente, ma ha bisogno di aiuto, per questo ora ci sono le telecamere a sorvegliarlo e se qualcuno prova soltanto a toccare l’opera beh, non ci sarà solo una gogna mediatica questa volta, ne sono certa.
Drago o viverna?
Entriamo un po’ nel mondo nerd che tanto piace a me prima di dirvi come raggiungere il Drago Vaia. Infatti il termine “drago” ha fatto storcere un po’ il naso a chi nel fantasy si è sempre scontrato con la storia draghi contro viverne.
Piccolo riassunto molto semplificato:
- I draghi sono creature sagge, spesso dotate di intelletto e possono parlare con gli umani. Hanno generalmente quattro zampe e le ali e una tradizione antichissima alle spalle. Di base però, i draghi possono avere un numero di zampe variabile, questo secondo le rappresentazioni nel corso della storia.
- Le viverne sono creature istintive, non sempre posson parlare, agiscono d’istinto, sono feroci e hanno solitamente 2 zampe e 2 ali, le ali fungono da zampe anteriori. Sono nate nell’araldica rinascimentale, quindi hanno una storia breve rispetto ai draghi.
Solo per questa semplicistica e banale distinzione, i draghi che avete visto nella serie Il Trono di Spade o in Harry Potter e il Calice di Fuoco dovrebbero essere indicati come viverne e non come draghi… eppure li chiamano draghi, anzi Martin ne “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” fa anche una distinzione con le viverne, quindi ecco, ci troviamo davanti a un quesito: quando parlare di drago e quando parlare di viverna?
Perché nei fatti esistono anche i draghi a due zampe per esempio. Parlare del mero numero di zampe quindi è molto riduttivo. Così come pensare alle rappresentazioni medievali dei draghi, totalmente diverse da quelle che abbiamo oggi nei film
Potrei rispondere semplicemente al quesito posto prima con un: si parla di drago o di viverna in base alla tipologia assegnata dal suo creatore. Possiamo infatti fare riferimento alla mitologia, alle leggende medievali e all’antologia fantasy, ma stiamo comunque parlando di creature fantastiche, di creature immaginarie che nascono dalla mente di uno scrittore, cantastorie, artista ecc. quindi chi crea la creatura ha anche il diritto di decidere come vuole chiamarla.
Martin chiama i suoi draghi “draghi” e non viverne? E draghi siano! Il Drago Vaia viene chiamato drago? E drago sia! Il mondo fantastico è così vario e meraviglioso che è troppo riduttivo intrappolarlo in etichette e canoni fissi, la fantasia ha sempre rotto i canoni e così dobbiamo fare anche per questa distinzione, lasciamo la fantasia a briglie sciolte. Dopo tutto siamo al cospetto di una creatura magnifica e fortissima, non vi basta!?
Come raggiungere il Drago Vaia: trekking da Gionghi-cappella
Il percorso migliore per raggiungere il Drago Vaia è partire dal piccolo abitato di Gionghi-Cappella. Raggiungibile in bus, trenino o auto, il percorso inizia davanti alla piccola cappella, potete usare come riferimento l’hotel Albergo Fior Di Roccia, lì troverete le indicazioni per il Drago Vaia.
Il sentiero è sempre correttamente indicato, una leggera pendenza ma è tutto sommato fattibile. Come sempre dipende dal vostro allenamento, se siete allenati, lo troverete facile, se non siete allenati, troverete diverse panchine lungo il percorso.
Il sentiero abbandona il piccolo abitato per immergersi nel bosco. L’atmosfera è meravigliosa, il bosco crea una piacevole ombra e il sentiero è tutto sommato curato e tenuto a dovere, la passeggiata l’ho trovata davvero piacevole. In circa 2 kilometri arriverete diretti al Drago.
Qui troverete le indicazioni anche per il Sentiero del Drago, un sentiero tematico con attività per bambini e famiglie. Potete fare una tappa anche alla Tana Incantata, uno chalet vicino al drago dove fermarsi a mangiare.
Se vi sentite più sicuri con una traccia gpx sottomano, ecco a voi la mia cartella dedicata alle escursioni a Lavarone, così potete scaricare il percorso dedicato o entrambi.
Dove parcheggiare per raggiungere il Drago Vaia?
- Parcheggio Bertoldi, presso la seggiovia poi seguire l’indicazione Magre Tablat con icona del drago.
- Parcheggio a Cappella, presso il Parco Palù e seguire l’indicazione Magre Tablat con icona del drago.
Troverete diversi parcheggi nelle zone di Bertoldi, Gionghi, Cappella, Zona Cost verso Luserna ma mi raccomando, lasciate l’auto solo nelle aree parcheggio, non create parcheggi selvaggi, questo nel rispetto di chi vive qui, delle proprietà private e perché è buon senso.
Come raggiungere il Drago Vaia: la funivia Bertoldi
Camminare non è per tutti, consiglio quindi una soluzione alternativa. A Bertoldi potete trovare l’impianto risalita presso il Bikepark Lavaron e lo Chalet Tablat. Potete raggiungere il paese con l’auto, con il trenino o il bus, dopo vi indicherò gli orari, e da qui potete prendere la seggiovia che vi porterà all’inizio del Sentiero del Drago.
Alla fine c’è sempre da camminare, ma potete risparmiare un po’ di fatica.
In caso di difficoltà a deambulare o problemi motori in generale, ho notato, mentre ero lì, che c’era a disposizione un mezzo proprio per questi casi, ma non mi sono informata in merito. Nel caso, suggerisco di contattare l’ente del turismo per sapere se c’è effettivamente questa possibilità, così da non privarsi di questa bellissima opera.
Cosa fare oltre a raggiungere il Drago Vaia
Avete visto il bel Drago Vaia e ora? Beh, se avete in programma un weekend nei dintorni o magari avete tempo per un’altra gita, potete fare un salto al Forte Belvedere Gschwent mentre le famiglie possono rilassarsi e divertirsi al Parco Palù.
A Bertoldi potete percorrere il Sentiero delle Sorgenti, mentre avvicinandosi al Lago Lavarone, potete percorrere il piccolo tratto 4 Salti nel Bosco, visitare il Museo del Miele (chiamate prima per prenotare la visita) e raggiungere il Lago Lavarone, percorrendo il sentiero dedicato a Freud e rilassandovi in riva al Lago.
(Arriverà un super post con tante alternative!)
Dove mangiare a Lavarone
Dopo aver raggiunto il Drago Vaia avete fame? Ecco qualche suggerimento provato da me e Mauro durante il nostro soggiorno a Lavarone:
- Bismarck Pub. Panini buonissimi e una selezione di birre fantastica con delle vibes rock fantastiche!
- Caffè del Centro wine caffè. Perfetto per un aperitivo o un pasto veloce, hanno pizze e panini, il tutto in un’atmosfera rilassata molto molto bella
- Tobia Ristorante, Pizzeria e Bar. Un ristorante elegante con proposte tipiche e pizze molto buone. Mi sono innamorata dei loro dolci e il contesto che lo circonda è affascinante.
Dove dormire a Lavarone
Per chi fosse interessato a passare qualche giorno qui, cosa che consiglio perché è un territorio davvero ricco di attività, allora vi suggerisco di dare un’occhiata a Villa Paola. Una struttura semplice ma con tanto parcheggio, le camere semplici ma pulite con un bel balcone perfetto per rilassarsi leggendo un libro.
Pulizia giornaliera e una bella colazione, sia dolce, sia salata, perfetta per iniziare bene la giornata! Ci siamo trovati benissimo, sono stati tutti gentili e professionali e abbiamo trovato Villa Paola la base perfetta per scoprire Lavarone a piedi; infatti, tutti i sentieri e i percorsi del nostro weekend, compreso il piccolo trekking per raggiungere il Drago Vaia, li abbiamo fatti a piedi partendo da lì.
Spero che i suggerimenti per raggiungere il Drago Vaia vi siano utili e come detto prima, vi consiglio di approfondire questo territorio stupendo, merita davvero!
Buona escursione e….
#StayCappellacci anzi, oggi cambiamo: #StayDracarys
Grazie per aver letto il mio articolo. Mi chiamo Sara, sono una content creator di professione e travel blogger per passione.
Qui puoi sapere chi è Cappellacci a Merenda e scoprire l’origine del mio nome.
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