Ogni anno, a dicembre, racconto un particolare aneddoto o la storia legato ai prodotti tipici ferraresi, quest’anno è giunto il momento dedicato alla storia della torta tenerina di Ferrara.
Uno dei miei dolci preferiti, cioccolato all’ennesima potenza, un dolce perfetto per chiudere un pranzo o una cena, la storia della torta tenerina di Ferrara è dolce proprio come la torta stessa!
Ho raccontato la storia dei cappellacci di zucca ferraresi, la storia della salama da sugo regina delle tavole natalizie (e non solo) ora passiamo al dolce, con un must per tutti i ferraresi e per tutti coloro che vengono in visita a Ferrara.
Qual è la storia della torta tenerina? Come nasce?
Siamo alla fine del 1800 e Vittorio Emanuele III doveva ancora sposarsi, unico figlio e futuro erede al trono, sua madre, la Regina Margherita era preoccupata per il suo futuro. “Il principe cerca moglie” e ormai si aggira intorno ai 27 anni, un’età assurda per essere single all’epoca, ma non è così facile cercare la dama giusta per il sovrano.
Per una (non proprio) fortuita coincidenza, pare infatti che la madre organizzò con l’incontro, Vittorio Emanuele conobbe a Venezia Jelena Petrović-Njegoš principessa del Montenegro, menzionata ovunque come Elena del Montenegro.
Dopo un secondo incontro in occasione dell’incoronazione dello Zar Nicola II, ci fu la proposta di fidanzamento formale. Insomma, all’epoca erano anche piuttosto veloci a sposarsi.
Le nozze avvennero il 24 ottobre 1896, mentre nel 1900 con la salita al trono del marito, Elena divenne Regina d’Italia.
Perché vi racconto questa storia?
Perché la torta tenerina è nata proprio in onore di Elena del Montenegro.
Torta tenerina, montenegrina, tacolenta
Ecco quindi la storia della torta tenerina
Questa torta, infatti, ha anche il nome di torta montenegrina proprio perché realizzata in omaggio alla regina d’Italia dal cuore tenero.
La sovrana si dedicò molto alla beneficienza. Aiutò i terremotati nel 1908 così come nel ’21. Durante la Prima guerra mondiale sarà lei a trasformare il Quirinale e Villa Margherita in ospedali per i feriti, tra l’altro, per avere i fondi necessari, lei stessa decise di vendere delle foto autografate, una novità per l’epoca, così da poter raccogliere più denaro possibile per aiutare i feriti.
Era tra l’altro contraria anche alla Seconda guerra mondiale e scrisse a numerosi sovrani europei al fine di evitare la guerra.
È passata alla storia come regina dal cuore tenero da qui la torta tenerina. Tra l’altro questa torta è famosa per essere definita anche torta degli innamorati, simbolo del grande amore tra i due.
In ferrarese invece, la torta viene chiamata anche torta tacolenta, torta appiccicosa… Mi piace come il ferrarese riesca sempre a riportare a terra le cose: torta montenegrina, tenerina, degli innamorati… TACOLENTA tiè! Ad ogni modo, è una torta morbida con una leggera crosticina croccante, un trionfo di cioccolato
La storia della torta tenerina è buona quanto la torta stessa. Un dolce che potete trovare in giro per l’Emilia Romagna ma che ebbe i suoi natali proprio nella mia città, Ferrara e qui potete gustarla praticamente in tutti i ristoranti e trattorie della zona, magari servita con un po’ di mascarpone accanto.
Come si prepara la torta tenerina?
Riporto la ricetta presentata da sito del Comune di Ferrara perché io in cucina sono una frana e non voglio assumermi responsabilità!
Vi posso solo dire, per darvi un’idea a chi proprio non la conosce, che può ricordare un brownie, ma rimane bassa, l’interno è umido e morbido e la parte croccante fuori è delicata, accennata.
Tra l’altro vi consiglio anche di provare la sua versione alla zucca, davvero buonissima come merenda!
Vi è piaciuta la storia della torta tenerina?
Beh, con una spolverata di zucchero a velo finale, vi consiglio di fare un giretto a Ferrara per Natale e di godervi una bella fetta di torta tenerina come dessert, ormai sapete la sua storia e gustarla sarà ancora più piacevole.
#StayCappellacci e anche un po’ #StayTenerina
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