Sapevate che il birrificio più antico del mondo si trova in Germania?
Beh, alla fine dove se non in Germania per trovare le origini della birra!
Il birrificio Weihenstephan a Freising risale al medioevo anzi, al 725, quando fu fondato il monastero benedettino nel luogo dove ancora adesso si produce la birra e, in modo più o meno consapevole, avevano gettato le basi per questo prodotto, tra i più consumati al mondo!
Ho scoperto per puro caso dell’esistenza del birrificio Weihenstephan e informandomi un po’, non potevo perdere l’occasione di visitare il birrificio più antico della storia, giusto a pochi passi da dove avevamo il nostro hotel, doveva assolutamente entrare all’interno del nostro on the road!
Il birrificio Weihenstephan: un po’ di storia
I primi riferimenti storici documentati risalgono al 768, che registrano la decima del 10% che il proprietario di un campo di luppolo vicino al monastero doveva versare ai monaci. Probabilmente con quel luppolo i monaci producevano proprio la birra.
È il 1040 l’anno decisivo, quando viene concessa, dalla città di Freising, la licenza per produrre e vendere birra e da lì, inizia la vera produzione del birrificio Weihenstephan.
Ovviamente la storia non è tutta rosa e fiori, la Baviera è stata interessata da guerre, cambi di potere, capovolgimenti al governo e la stessa attività del birrificio ne ha risentito rischiando di sparire per sempre. Fortunatamente non è stata abbandonata. Nel 1800 venne trasferita, accanto all’area del monastero, la scuola di agricoltura che divenne nel 1919 Università dell’agricoltura. Si costituì via via un campus sempre più tecnologico, tutt’ora in attività, che attira ragazzi da tutto il mondo per perfezionarsi nelle materie agricole e in particolare sulla produzione della birra, con tanto di master per specializzarsi come mastri birrai.
Nel 1921 prese il nome di Birrificio dello stato Bavarese Weihenstephan con tanto di possibilità di usare il logo ufficiale dello stato bavarese.
Il birrificio oggi
Oggi mantiene lo stile del monastero benedettino ma tutt’intorno è circondato da spazio verde e campus universitari, è un polo di scienza e conoscenza con al centro il birrificio come fulcro.
Arrivarci è molto semplice, il navigatore vi porterà fino a destinazione e ci sono anche molti cartelli, parcheggiare la macchina è un filo più complicato. Potete metterla nei parcheggi che incontrate lungo la strada che porta al birrificio e poi percorrere l’ultimo tratto a piedi, oppure arrivare fino quasi all’ingresso dello stabile e lasciare la macchina nei parcheggi riservati agli studenti. Ad ogni modo nell’ufficio informazioni del birrificio vi diranno tutto.
Come funziona la visita al birrificio Weihenstephan
I tour per visitare il birrificio Weihenstephan sono ovviamente guidati, durano un paio d’ore e si possono fare solo lunedì, martedì e mercoledì alle 10.
Per partecipare occorre, onde evitare problemi, prenotare sul sito, mandando una mail di richiesta di visita, indicando il numero di persone e la giornata scelta. Una volta ricevuta la mail di risposta dal birrificio, dovrete (seguendo quanto scritto nella mail) fare una richiesta scritta a mano e firmata da scansionare ed inviare, solo così vi confermeranno la visita.
Vi consiglio di arrivare là con largo anticipo.
Una volta parcheggiata l’auto entrate proprio nel cortile del monastero. Sarete subito accolti dal giallo dell’edificio principale, lì, sul lato sinistro del cortile, troverete l’ingresso per l’ufficio informazioni per pagare la prenotazione e ricevere i biglietti, con tanto di cartoline storiche molto molto carine!
Nel cortile si aspetta l’inizio del percorso.
La prima parte della visita si svolge dentro una specie di sala bar, una sala con 4 tavoloni stile biergarten e un grande bancone da bar con esposte tutte le birre prodotte. La guida (la visita è solo in inglese o tedesco) illustrerà il processo della birra e manderà anche un filmato sulla storia del birrificio.
Successivamente si parte con la visita alla fabbrica vera e propria in tutte le sue sale. Vi verranno dati i gilet catarifrangenti stile stradino e inizierete il percorso. L’odore del luppolo è fortissimo, toglie quasi il respiro, ma a poco a poco ci si abitua.
È bellissimo vedere una fabbrica in piena attività, gli operari che lavorano, da proprio l’idea che sia un cuore pulsante!
Ah! Si possono fare foto ovunque!
La visita al birrificio Weihenstephan si conclude – per chi vuole – con la degustazione dei loro prodotti di punta, diverse tipologie di birra compresa la vitus, una birra decisamente molto forte che mi ha fatto girare un po’ la testa!
Il tutto accompagnato da bretzel caldi appena sfornati.
Alla fine della visita, la guida vi dirà che il bicchierino da cui avete fatto la degustazione è un dono per voi e potrete portarvi a casa questo bellissimo souvenir.
Annesso al birrificio c’è anche un piccolo spaccio per acquistare la birra e un biergarten, un ristorante tradizionale nel caso abbiate fame.
Io l’ho trovata stupenda! Visitare il birrifico Weihenstephan non è una semplice visita, si è venuto a creare un bel rapporto di convivialità tra le varie persone in visita, abbiamo conosciuto una coppia di texani davvero simpaticissima di cui ho parlato in questo post su IG
una comitiva tedesca in bicicletta davvero carica che riempiva la guida di domande, e addirittura un mastro birraio londinese in giro per la Baviera per visitare i vari birrifici.
È stata un’esperienza che consiglierei a tutti, ovviamente maggiorenni, perché i più piccoli non possono entrare.
Se siete in Baviera, nella zona di Freising, non perdetevi la visita al birrificio Weihenstephan!
#staycappellacci
8 pensieri su “Visitare il birrificio Weihenstephan: il birrificio più antico del mondo!”
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Adoro la birra ed in Germania ho visitato parecchi birrifici…. Questo no. Segnato per un prossimo viaggio in Germania
Poi la degustazione finale è stata ottima, lo stra consiglio!
E come si fa a non vistare i birrifici? Personalmente li adoro! Questo non lo conoscevo ma me lo sono segnato! 😉
Questo è un capolavoro, bellissimo!
Mi affascina il mondo della birra! Dall’anno scorso io e mio marito proviamo a produrla a casa… Credo che ci sarebbe molto utile “vedere come si fa”!
Bellissimo!! Sarei curiosissima di produrla anche io!
un’esperienza che mi piacerebbe fare, bellissimo il tuo racconto
Grazie mille!