Al momento in cui sto scrivendo, ho ancora le gambe doloranti dall’escursione, appena tornata a casa, mi sono subito messa a segnare le prime considerazioni tra le note del cellulare. Effettivamente decidere di raggiungere il rifugio Laghi Gemelli con un bel trekking giornaliero è tutt’altro che semplice da fare ma non impossibile.
L’effetto benefico che solo la montagna sa darmi è qualcosa di difficile da descrivere, ma non so, essere lassù a 1968 metri sopra il livello del mare, ti fa sentire il pace con te stesso, i problemi lontani a valle e l’aria fresca e pulita ti riempie i polmoni, ne esci nuovo, con le gambe massacrate ma felice, perché hai superato te stesso, hai vinto una nuova sfida e puoi alzare l’asticella delle tue possibilità.
Questo è ciò che provo tutte le volte che mi cimento in un trekking, per me è meglio di una qualsiasi seduta alle terme, è un vero toccasana e confermo la stessa esperienza per il sentiero che da Carona ha condotto me e i miei prodi compagni di viaggio ai Laghi Gemelli.
Da Carona ai Laghi Gemelli, il sentiero 211
È un maledettissimo sentiero difficile da fare, non fatevi ingannare dalla parte iniziale, la sua ripidità e il fondo sconnesso lo rendono davvero complesso, servono attrezzatura adeguata, scarpe da trekking e bastoni ah, e ricordate la crema solare, altrimenti vi viene il naso rosso peperone come ho io ora.
È un sentiero di tipo E, escursionistico con un tempo di andata stimato di 3 ore, noi ne abbiamo impiegate 4, perché io sono lentina in salita.
Secondo questa classificazione, la strada delle 52 gallerie è più complessa di questo, ma non so, io l’ho trovato decisamente più difficile, forse perché è comunque un sentiero di 10 km andare e 10 tornare.
Il sentiero inizia dalla parte sinistra della sponda del lago Carona, un lago davvero stupendo che ricorda i paesaggi nordici, un lago artificiale, accanto al quale troverete la centrale dell’Enel.
Dovete assolutamente fermarvi un po’ a fotografarlo, il panorama qui è stupendo.
Si inizia a salire attraversando il bosco di abeti, bello certo, ma non so, preferisco di gran lunga vedere il panorama intorno piuttosto che essere circondata dagli alberi, anche se d’estate sono un riparo sicuro dal sole e dal calore.
Al primo di giugno, giorno in cui ho fatto l’escursione, c’era ancora neve in alta quota, mentre una parte si stava sciogliendo creando rivoli di acqua lungo il sentiero e generando tanto fango, quindi occhio a dove mettete i piedi.
Dopo un lungo tratto tra gli abeti, incrocerete anche il sentiero 213 che porta al rifugio Fratelli Calvi, più in basso rispetto al Rifugio dei Laghi Gemelli.
Il sentiero che da Carona porta ai Laghi offre però delle perle inaspettate. Poco oltre un mega zig zag abbastanza faticoso si arriva al Lago Marcio (1840 m) non fatevi ingannare dal nome, è un altro colpo d’occhio incredibile, uno specchio d’acqua dalle tante sfumature di azzurro circondato dalle montagne innevate, uno spettacolo per gli occhi!
Proseguendo lungo il sentiero, si raggiunge il Lago Pian di Cesare, completamente ghiacciato, è qualcosa di incredibile.
Qui il sentiero si fa molto ripido e, a causa della neve sciolta, anche molto fangoso, ma non fatevi abbattere, il rifugio è vicino, basta farsi forza e continuare e presto sbucherà la casetta del rifugio!
Accanto troverete la grande diga che delimita i Laghi Gemelli, anche loro ghiacciati e innevati come se fossimo in inverno. In alta quota c’era decisamente freddo, quindi armatevi anche di un buon antivento.
Siamo arrivati, è stata dura, ma ora sembra di toccare il cielo con un dito.
Il rifugio vi accoglierà con cibo (se vi va di aspettare in coda visti i pochi posti e la tanta gente) bagni, una freschissima fontanella per riempire le borracce e tanto spazio per stendersi e riposarsi per terra, circondati dalle montagne e dalla natura. La diga dei Laghi Gemelli è percorribile e volendo si può girare tutto attorno ai laghi se la condizione del fondo lo permette. Sono uno specchio d’acqua azzurro inteso e il cielo ci si specchia, è un paesaggio che lascia senza fiato.
Per ritornare indietro, potete percorrere a ritroso lo stesso sentiero. Non è facile anzi, è molto più difficile la discesa che la salita, bisogna pensare bene ad ogni passo, soprattutto se è la prima volta che affrontate questo sentiero.
Inizialmente scenderete bene, ma quella parte tortuosa a zig zag dopo il Lago Marcio è stretta e ripida, quindi occorre fare attenzione, mentre per la restante parte è solo molto lunga, quindi dopo un po’ le gambe accusano la stanchezza, bisogna farsi forza, se siete arrivati all’altezza delle nuvole, scendere non sarà mica impossibile vero?
Dove parcheggiare?
Noi abbiamo lasciato la macchina in un piccolo parcheggio gratuito nel centro di Carona, accanto ad una terrazza sopra il lago, in piazza Vittorio Veneto 14. Vicino all’inizio del sentiero però, nella via che costeggia il lago, ci sono molti altri parcheggi, questi a pagamento però.
Informazioni finali
- Viaggiate leggeri, mettete tanta acqua nello zaino e portatevi su il pranzo, così eviterete code in attesa dentro al rifugio.
- Appena entrati nel rifugio, sulla destra troverete un baretto per ristorarvi in caso di freddo e i bagni.
- Non è una passeggiata, il sentiero è molto complesso, quindi occorre attrezzatura e abbigliamento tecnico, non smetterò mai di dirlo.
- Prendetevi del tempo per fare delle foto, alcuni paesaggi sono troppo belli per essere lasciati al solo sguardo.
Se non siete della zona, valutate di pernottare in uno dei paesini della Val Brembana. Noi abbiamo soggiornato nel bellissimo BnB Romantiche Orobie a Baresi, frazione di Roncobello. Un delizioso bed and breakfast con solo due camere, ottimo per le coppie o per un gruppetto di amici, curato, speciale e con una super colazione con prodotti a km0 e una vista dal balcone che fa subito iniziare bene la giornata, ve lo stra consiglio!
Poi, con una vista così, che altro dire?
#staycappellacci
Grazie per aver letto il mio articolo. Mi chiamo Sara, sono una content creator di professione e travel blogger per passione.
Qui puoi sapere chi è Cappellacci a Merenda e scoprire l’origine del mio nome.
Qui trovi i link alla mie pagine Instagram e LinkedIn.
7 pensieri su “Da Carona ai Laghi Gemelli: toccare il cielo con un dito | Sentiero 211”
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Ho voglia di ritornarci anche io, troppo bello!
Te lo dico subito: ho già girato il link a mio marito. Quelle foto mi hanno rapita. Per quanto entrambi non siamo mai stati abituati alle grandi camminate in montagna (Un pugliese ed una calabrese), abbiamo scoperto di apprezzarle davvero quando abbiamo abitato un anno a Bergamo. Ma questi posti meravigliosi non li abbiamo mica visti. Da recuperare all’istante!
Mi fa molto piacere, meritano tantissimo, ve lo assicuro!
Avendo la casa a Piazzatorre, la camminata ai Laghi Gemelli è sempre stato un rituale estivo che non manca mai! Bellissimi!
Che bello! Abitassi vicino a queste zone, farei escursioni ogni weekend!
Ho gli occhietti a cuore a vedere queste immagini insieme alla consapevolezza che non potrò mai vedere luoghi simili… sono un vero pachidermino! Grazie per avermici portata virtualmente!
Sara che bello questo post. le foto sono davvero stupende,direi che ne è valsa la fatica camminare per 4 ore.. io arriverei sfinita in cima,sempre che ci arrivi !!!