Salve a tutti!
Ritorniamo con un altro post di Cappellacci in Trasferta, siamo a 156Km da Ferrara!
Avete voglia di una gita fuori porta di una giornata, all’insegna della natura incontaminata e dell’aria pulita… ma dove andare?? La Strada degli Eroi, in provincia di Vicenza, fa al caso vostro!
Era da un po’ che volevo scrivere di questo posto che mi ha piacevolmente colpito. Si raggiunge bene in macchina, il percorso è a prova di tutte le gambe ed è fenomenale per i ciclisti (ferraresi qui potete sfogarvi!!). Si torna a casa stanchi ma rigenerati, iniziamo!
La storia della Strada degli Eroi
La Strada degli Eroi è un tratto carrabile del massiccio del Pasubio realizzato durante la prima guerra mondiale.
La vera e propria strada è lunga circa 2 Km e collega la Galleria d’Havet al Rifugio Achille Papa, ma visto che non esiste la possibilità di lasciare li la macchina e fare gli ultimi km, la lunghezza intera del percorso, dal parcheggio (punto di partenza) al rifugio, sono circa 10 km.
Quando parliamo della prima guerra mondiale, parliamo di un ricordo potente per tutta l’Italia ma soprattutto per queste zone. Lo stesso edificio dove ora sorge il Rifugio Achille Papa, era un ricovero durante la guerra.
Sulla facciata, le lapidi ricordano la dura e violenta battaglia del 2 luglio 1916, quando l’esercito italiano respinse quello austro-ungarico.
Chi ha salito senza palpiti d’amore
questo Calvario della Patria;
chi non sosta con animo purificato
su questa roccia gloriosa,
non entri in questo Rifugio,
né contempli da queste libere altezze
la dolorante fecondità del piano
e il mistero dei cieli
Tutto parla della guerra, il luogo riserba un’aura sacra che culmina proprio nella zona sacra alla Patria dove è sistemato il cimitero in memoria dei caduti.
Consigli di visita: il percorso
Ora andiamo sul pratico, vi darò alcune dritte sul percorso che ho fatto insieme ai miei amici, vi indicherò alcuni suggerimenti e il periodo migliore per percorrere la Strada degli Eroi.
Noi abbiamo deciso di lasciare la macchina a Pian delle Fugazze, un valico alpino a 1163m. Ha molti parcheggi, pochi gratuiti e un grande parcheggio a pagamento. Non abbiamo trovato bagni pubblici, ma li ci sono diversi bar e ristoranti cui si può fare affidamento.
Il punto di partenza per iniziare l’escursione è ben indicato, non avrete problemi.
La salita è quasi impercettibile, talmente graduale da non fare sforzi ma, se volete essere temerari, invece di fare i tornanti, potrete approfittare dei “tagli” molto più ripidi e difficili da fare ma comunque fattibili. Se volete fare questi tagli, vi consiglio di portarvi l’attrezzatura adeguata.
Se invece volete farvi una passeggiata in super relax o un giro in bici, a questo punto la scelta cade sul percorso classico che troverete tracciato anche su maps.
Fare tutti i tornanti è utile anche per avere buoni punti panoramici per le foto, quindi io vi suggerisco di armarvi di attrezzatura fotografica e di aguzzare lo sguardo per lo scatto migliore!
Vi consiglio buone scarpe comode, possibilmente da trekking, di vestirvi a cipolla e uno zaino non troppo pesante ma ben fornito di acqua, cibo, barrette energetiche e un maglione.
Noi siamo andati alla fine di maggio. Ritengo sia il momento migliore, a cavallo tra primavera e primi caldi, giusto per non sudare troppo e godersi l’aria fresca.
Inoltre nella zona c’è molta neve, ce n’era ancora un pochino quando siamo andati noi. Per questo motivo il rifugio apre proprio verso la fine di maggio e si avviano nello stesso periodo i lavori di manutenzione alle strade. Vi lascio il link del profilo facebook del rifugio per restare sempre aggiornati.
Inutile dirlo, più si sale e più ci sarà freddo quindi armatevi di maglione o ancora meglio di maglie termiche e k-way perché se dovrete passare in mezzo alle nuvole, qualche indumento caldo che tiene il freddo è super raccomandato!
Il Rifugio Achille Papa
Noi siamo stati lentissimi a salire, e se siete lenti come noi, ad un certo punto vi verrà una fame da lupi e non sarete ancora minimamente nelle vicinanze del rifugio, quindi portatevi il pranzo al sacco.
Inoltre il Rifugio Achille Papa sarà super affollato da ciclisti ed escursionisti, farete fatica a trovare un posto libero quindi, vi consiglio davvero di portare il vostro cibo da casa. Fuori dal rifugio ci sono panchine e panche per sedersi. In alternativa potete portare su dei teli e improvvisare un pic-nic all’aperto!
Ovviamente potete tranquillamente ristorarvi al rifugio. Troverete piatti caldi e abbondanti e cucina tipica. I bagni purtroppo li ho trovati un po’ sporchi, non c’è divisione uomo donna e beh, qualcuno fa fatica a mirare. Cari escursionisti, essere puliti è sempre raccomandabile, trattate questi posti come casa vostra!!
Il ritorno
Una volta scesi – e non sto a dirvi la facilità con cui siamo andati in discesa – abbiamo deciso di concludere la nostra gita con una visita all’Ossario del Pasubio e qualche scatto sul Ponte tibetano.
L’Ossario assomiglia ad un faro, è alto 35 metri e ha una lanterna luminosa sulla cima. Al suo interno sono raccolti i resti di 5.146 soldati italiani e 40 austriaci, che hanno combattuto sul Pasubio durante la prima guerra mondiale.
Il ponte tibetano invece non è nulla di che, è solo bello per fare delle foto sospesi a mezz’aria! Non avendone mai visto uno, è molto carino ma in sostanza, è solo un ponte posto ad un’altezza vertiginosa ahahah! Beh, ve lo consiglio per una foto suggestiva!
Per la cena invece, abbiamo deciso di mangiare fuori zona. Dopo aver sentito le migliori recensioni sul rifugio Kubelek e della sua buonissima carne ai ferri, ci siamo fatti quasi 2 ore di macchina per andare la a mangiare.
Buono, non c’è che dire, ma le ultime ore di macchina ci hanno distrutto quindi, a meno che non siate superman, lasciate perdere e mangiate in uno dei tantissimi ristoranti della zona, vi risparmiate altri giri in macchina, mangiate presto e vi gustate anche meglio la cena con meno stanchezza addosso!
Beh che dire, questo è il resoconto e i miei consigli per una gita fuori porta nella mitica Strada degli Eroi! Spero i consigli possano esservi utili e se avete bisogno di altre info non esitate a lasciare un commento e contattarmi!
Buona gita da Cappellacci a Merenda!!
Grazie per aver letto il mio articolo. Mi chiamo Sara, sono una content creator di professione e travel blogger per passione.
Qui puoi sapere chi è Cappellacci a Merenda e scoprire l’origine del mio nome.
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